Trasformare una infrastruttura sportiva ponendo l’architettura come fondamento di rigenerazione sociale.

Il progetto, con il supporto di uno studio teorico, si pone come fine di individuare un possibile approccio nei confronti delle infrastrutture sportive dismesse che rappresentano parte del patrimonio culturale italiano.



Design:
arch. valerio croci
arch. vincenzo demasi
Images:
WE- Architects
Anno
2018







Lo Stadio Arturo Collana a Napoli  è stato costruito nel 1929 dall’Ingegnere Amedeo D’Albora è stato protagonista di numerose vicende storiche, sia a livello sportivo che sociale insieme al quartiere Vomero nel quale è situato.


L’impianto a  funge da cintura urbana tra gli altri sistemi ed è una polarità degna di nota, al quale l’edificato e gli assi infrastrutturali si dispongono tutto attorno, rispettando le storiche giaciture.


Lo scopo del progetto fa riferimento al concetto di “resilienza”, esso infatti, facendo proprie le esperienze che hanno condotto il complesso al declino, vuole dar vita ad un sistema più forte, sfruttando le potenzialità che l’area dispone e rendendolo sostenibile nell’arco del tempo.


Il carattere distintivo delle infrastrutture sportive offre nuove possibilità interpretative e stimola un approccio progettuale alternativo. La loro disposizione prevalente costituisce un rapporto complesso con il contesto urbano: la rete di relazioni che si instaura permette di trasformarle in un motore di riqualificazione urbana e sociale.
Il progetto si si propone come ricerca di una sperimentazione progettuale che promuove questo approccio tramite lo studio di un polo attrattivo rigeneratore in un contesto difficile. Presupposti fondatori sono lo sport e la cultura, i quali tramite la loro capacità formativa contribuiscono ad incoraggiare il sistema delle relazioni ed interazioni sociali.




Le esigenze contemporanee che permetterebbero allo stadio di ospitare una squadra di calcio della prima serie sopprimerebbero completamente la memoria e la storia dell’impianto. Mettere a norma il Collana significherebbe stravolgerlo nella sua interezza. Inoltre la posizione all’interno di un tessuto urbano così denso congestionerebbe il quartiere durante l’evento calcistico. Da queste considerazioni nasce l’idea di adottare una strategia non convenzionale che preveda l’istituzione di una nuova centralità. Tramite la riconversione del campo da calcio regolamentare in un centro culturale ipogeo, si potrebbero mettere in relazione sport, cultura e società, accogliendo in superficie una piazza flessibile e polifunzionale, capace di ospitare eventi, mercati settimanali e che funga come centro accoglienza in caso di calamità.


L’approccio progettuale nel caso delle tribune è di tipo conservativo e i primi interventi previsti sono la messa in sicurezza e il consolidamento dell’impianto. La pista di atletica diventa un luogo pubblico per la corsa a disposizione di tutto il quartiere mentre nuove palestra attrezzate vengono realizzate per ospitare gran parte delle discipline sportive.


.:. Piante di Progetto .:.






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